<<Allora urlerò ciò a ciò
che resta . Con il poco sangue rimasto
ridotto al vuoto della scissione
nucleare, corro velocissimo>>
- Shinkici Takahashi, Esplosione-
<< Cosa, cosa rimane del poeta sotto la grandine della
concretezza?>>
- Sergio Soldani, Il cuore sperò -
Amici miei,
le verità non hanno un cuore!
Così sottratto vaga l'uomo
così pesante come montagne
Fra queste remore vischiose
troppi acciacchi
in un licore invernale
bianche parole senza gambe
Con che baldanza incoronare
colti epitaffi alla coscienza?
così sottili, marcescenti
con che candore vi avanziamo?
E non vi allarma amici miei
Il nostro spirito avvilito ?
come sondare la pazzia,
la nostra forza campionata?
Non ha più suono il pendio in fiore
perduti siamo, arditi e stanchi
Accumulato tra le tombe un canto
la cieca polvere
E il mondo in fiamme non consola
non trova pace l'aspra cenere,
nella mia astratta anatomia
alcuna frigida parvenza
Di me soltanto un cielo vitreo,
il giglio storpio
questa certezza abbacinata
e un velo di lacrime
Joan Mirò - Senza titolo
<<Desine ed quoquam quicquam bene velle mereri
aut aliquem fieri posse putare pium
Omnia sun ingrata, nihil fecisse benigne
Prodest, immo etiam taedet obestque magis,
Ut mihi, quem nemo gravius nec acerbius urget
Quam modo qui me unum atque unicum amicum
[habuit>>
[Gaio Valerio Catullo -Canti, LXXIII]
[ Non sperare mai più di meritare affetto nel mondo,
non crede mai più che qualcuno sia giusto.
Tutto è ingratitudine. Il bene che hai fatto
non serve. Anzi ti pesa, ti contrasta.
Così a me, nessuno mi perseguita a fondo
come chi mi ebbe il solo e unico amico suo]
Ascolto abbinato
Gary Jules - Mad World
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