Alcuni sono elevati dal loro lignaggio
i versi dei miei poemi sono il mio lignaggio
Nusayb ibn Rabah (m.726)

La vita è come noi
La troviamo - e così la morte
una poesia d'addio?
Perché insistere
Daie-Soko (1809-1163)

Il rimorso non è la prova del crimine, indica solamente un'anima facile da soggiogare.
Donatien-Françoise-Alphonse De Sade

Se le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, la via per Allah passa attraverso di esse
Sheik Mhuammad at-Tàdilì

Le parole che dice chi è felice
son volgare melodia –
ma quelle che chi tace sente dentro
sono meravigliose.
Emily Dickinson

Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Emil Cioran


venerdì 27 giugno 2014

Sospensione

Più cresco più mi sento inadeguato. L'ho già detto? Ma non inadeguato come l'intellettuale fra la gente comune, inadeguato come la formica fra le termiti. Non so se si capisce...non è una semplice questione di linguaggio o chissà quale altra stronzata da pseudo-wittengsteiniano. E' dolore, punto e basta.


Ieri notte ho scritto queste, abbastanza di getto.
Speriamo bene.

Le foutù:

Le mie parole  per i folli senza culo
per gli sperduti marinai senz'acqua
Le mie parole per lo stupido amante
e per chi affoga nel suo stesso riprendersi
Le mie parole agli iniziati dei suoni,
e agli apprendisti delle immagini e del tocco
alla poesia che ti s'incastra nel petto
e ad ogni verso che zampilla dai singhiozzi
Le mie parole così inermi
a tutti voi che come me ve ne infischiate
La mia gaiezza a tutti voi
che v'immergete in ogni cosa incerta.
Sono un ribelle, lo sapete,
ma per finta.
Sono l'idiota che non legge il giornale
sono l'idiota che lo cita a memoria
sono l'angustia di chi è stanco di sapere
sono il dolore di chi è stanco di soffrire
sono le luci della sera cittadina
che ti si accumulano torbide negli occhi
Sono un coglione mannaggia!
E ti racconto le mie lacrime e i miei pugni
i ghigni ingordi che i sorrisi nascondono
e tutto il vanto che mi sono costruito

Sono un ribelle, lo sapete,
ma per finta

Sincope:

Canto muovendo le mie rime
in convulsioni
E tu mi odi ma mi ascolti
e mi ritrovi un poco in te, io credo
assieme a me
assieme a tutti

Autoanalisi:

Potessi prendermi con più chiarezza
potessi smuovermi e  afferrarmi il pensiero
io conterei senza timore
ogni tendenza custoditami negli occhi
Ma sono steso in questo letto per ora
liso in frammenti da nozione confuse
e anticipando le mie mosse mi disperdo

della mia vita pio veggente senza bocca



Polvere:

Passiamo le ore a snocciolare il Bhrama
profetizzando di noi stessi fra le dita:
Lo troveremo?
Del silenzioso spazio esteso l'abbraccio
un bacio ambito dalle calde labbra
Cerchiamo.
Astuti e pronti sulla preda
come rapaci dagli artigli feroci
e inebriati dalle altezze raggiunte
vediamo tutto come un punto lontano
dimentichiamo il nostro essere partecipi

e siamo soli come grani di polvere

Talento:

Talento, talento
io non possiedo alcun talento dorato
eppure voi mi circondate ancora
cuocendo in fondo alle mie remore opinioni,
pareri acuti,
                    descrizioni.
Lasciatemi perdere insomma!
Non voglio credere alle vostre domande.
Scrivo poesie per sostanziarmi
cerco lo sguardo di altri corpi per spiegarmi
E' solo questo che sono,
Nessuna grande prescrizione
nessuna strana teoria

Mea Lisitrata:

Tutti si perdono e si scopano
tutti si vestono e si coprono
le loro menti inebriate dallo smog
le mie meningi inebriate
dall'eroina del consenso compiacente

vorrei spogliarmi proprio qui, davanti a tutti
in questa strada che profuma
di deiezioni e di catarro e fallimento
Nessuno umano che conosco sa accettarlo.
E trastullandomi l'uccello sorrido

afferro il mondo sulla punta del mio medio

Faux Tales - Atlas


giovedì 19 giugno 2014

Anessenza

" 'sta vita te sfregia" - Noyz Narcos


Più procedo nella scoperta di me stesso più mi sento inadeguato ad ogni campo possibile della conoscenza, dalla filosofia alla scienza sino alla filologia o alla politica.
In pratica sono un penzolo nomologico dello studio, il che non è particolarmente confortante.

Eh vabbé, almeno posso scrivere poesie per convincermi di valere qualcosa.




Questionario:
"Il caso, in breve, è questo: ho perduto ogni facoltà 
di pensare o di parlare coerentemente su qualsiasi argomento"
[Hugo von Hofmannsthal - Lettera di Lord Chandos]

Che cosa sono Io?
Che cosa valgono i miei ingordi sforzi?
e questa zoppa poesia innocente,
questo mio tendere al perfetto ignoto
questo covincermi e credere
nelle vicende e nei sorrisi altrui.
Com'è possibile, così?
scoprirsi sempre l'irrisolto
impelagato nell'angoscia 
e nel tremore.
Strozzato.
Al giogo angusto della fretta
nell'impazienza del trovarmi avvinto.
Che cosa sono Io?
Ecco!  una voragine di spazio forse,
un precipizio che non conta dimensioni
un gorgo antico che s'ingravida 
di buio
una mozione
un gesto inconsulto.
Che cosa sono tu mi chiedi?
Sono le tenebre dal fragile labbro
Sono la fiamma che le lacrime spengono
Sono l'uccello che nel volo
è assassinato dal proiettile.
Oh, io sono Io,
la mia incoerenza è inesauribile!
E proprio tu lo puoi vedere:
Il fallimento che ho infilzato nel fianco
è tutto ciò che posso esprimere e capire


 Corruzione:



"Così la tropp'arte nuoce a noi: e quello che Omero
diceva ottimamente per natura, noi pensatamente e con
infinito artifizio non possiamo dirlo se non mediocremente, e in modo
che lo stento più o meno quasi sempre si scopra"
[Giacomo Leopardi  - Zibaldone]


Il Bello dell'arte ha ormai ceduto
alle carezze di un vezzoso Tempo
e la Natura che parlata vi trovammo
è poco più di un dissipato cadavere



In questa vasta corruzione spontanea
per molto tempo ho navigato
vi sono emerso con paura e calma
così invecchiato che talvolta


non mi ritrovo nel mio stesso respirare






William Turner - Il naufragio del Minotauro, 1793



Noyz Narcos - Zoo de Roma




mercoledì 18 giugno 2014

I quattro stadi della mia ignoranza

I quattro stadi in questione sono i quattro stadi della conoscenza che Platone enuncia nel libro VII della Repubblica. Chiaramente il riferimeno è autoironico ed il processo di analisi non si conclude nel nous, nella comprensione delle idee, ma è aspramente aconclusivo.




"Povero angelo mio, il tuo grido improvviso
questo diceva: << Tutto al mondo è vano
per quanto si mascheri e s'impiastricci il viso,
si scopre ovunque l'egoismo umano>>"
[Baudelaire - Confessione,  I Fiori del Male]

"La saggezza mi dice che io non sono niente; l'amore mi dice che io sono tutto"
[Nisargadatta Maharaj]

I. Eukasìa

Mi osservo spesso proiettato nello specchio
e sull'immagine diafana
del mio cervello
Dall'antro ambito in questo corpo
posso guardarmi in ogni piccolo dettaglio

Se tuttavia provo a toccarmi è invano,
scopro di essere l'accenno
di un miraggio
e vado e vengo con la luce
o coi capricci dei miei scarsi neuroni

II. Pistis

Regalo schianti di banalità
accompagnati da bordate di sciocchezze

Venite da me, dunque
e confermate il vostro pregio a voi stessi!

Io sono un grande consulente, il migliore:
mi mosto al peggio della mia natura

perché possiate imbellettarvici la vostra
 
Pieter Bruegel il Vecchio, Paese della Cuccagna, 1567, olio su tavola, Monaco

III. Dianoia

Se pensavate che vi avrei raggiunti
che avrei vissuto questa vita sul serio
che avrei sgobbato, lavorato, sperato

Se pensavate che anche Io
avrei abbracciato e colorato questo gioco
sappiate solo che m'importa di nulla

Io non ho più concetti, li ho perduti
e tutto che adesso so
è solamente come un modo di dire

IV. Nous

Lo stato di moto in me
come la nebbia che devasta i paesaggi

lo stato di quiete in me
come la roccia sgretolata alla tempesta

fra queste corde sono avvinto
e mi domando chi mi ci abbia appeso

 
Zebrahead - Falling Apart
 
 




Io faccio schifo, e tu?

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