La Grammatica è un fatto a posteriori, e tanto basta a screditarla.
Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, 1977
Fin da bambino ho sempre avuto problemi con la grammatica, problemi seri.
Sarà che forse non vi ho mai visto un'utilità vera e propria ( alla faccia di Pessoa), sarà che ho sempre pensato che il grande fascino del linguaggio consistesse proprio nella sua estrema relatività, ma davvero, non ho mai imparato come si scrive bene in italiano.
Sono ignorante dunque, e questo mi uccide.
Ogni refuso mi ferisce ed uccide. Ogni professore incravattato e orgoglioso della sua perfetta sintassi mi sgozza e mi uccide.
Lentamente, inesorabilmente,
come s'addice agli idioti del mio calibro.
Profonda la notte:
Profonda la notte mi dilegua
la sua incostanza di schiamazzi come un fiume
accende tenebre di grazia sui miei occhi
Io non ti scorgo giovinezza, dove sei?
Non sono tuo per questa danza,
sono altrove
Vado a spolparmi in un'intrepida moresca
che basculando la speranza si è già sciolta
e la mia carne ha come apostrofi di spine
La mia ignoranza:
A Paul Claudel
Siamo grammatiche ammirevoli noi,
ci consumiamo in dipendenze da drogati.
Lo comprendete tutti voi,
Che non sbagliate un'elisione o accento?
Io non so nulla, sia chiaro
e in questa sorda incompetenza
osservo il mondo violentarmi col suo peso
Requiem eterno:
Caffè affettuosi la mattina,
parole timide la sera tardi
Richieste e prove da ogni parte
scavano un fosso di certezza contumace
Questa feroce civiltà non paga!
Affama gl' uomini di sguardi feroci
Non posso più! non ce la faccio!
è un tale peso sopravvivere...
I grandi scrittori non sono fatti per subire la legge dei grammatici, ma per imporre la loro.
Paul Claudel, Posizioni e proposizioni I, 1928
Edvard Munch - Bagnanti
Ignacy Jan Paderewski - Piano Concerto n° 17, II° movimento
Sono d'accordissimo sul fatto che gli Scrittori debbano imporre una loro legge. Ma questo deve pur sempre avvenire nell'ambito di un campo che si chiama Scrittura (come fai, e benissimo, tu stesso). Altrimenti finiremmo con l'accettare rutti, peti, geroglifici e cacca semianalfabeta tipo abbreviazioni da sms... :)
RispondiEliminaUn abbraccio.
Ma certo, sono d'accordissimo. Altrimenti adesso non starei scrivendo con un senso logico ma sputerei qualche frase sgrammaticata dal nulla stile surrealismo estremo.
RispondiEliminaNo no, credo che tu sappia benissimo che non è questo che voglio dire. Non è la grammatica che critico, ma la sottomissione alla stessa, che sia essa grammatica linguistica, sociale, vitale o personale.
Un abbraccione!
E grazie mille per il complimentone!!!!!
RispondiEliminaCreatività, genio e sregolatezza ecco quello che ci vuole.. poesia senza i dettami stretti o astringenti della grammatica. Il genio mai avrà bisogno di regole. Le regole sono per quelli che non possono fare scrittura, ma solo scrivere.
RispondiEliminaCioè quelli come me?
RispondiEliminaGrazie millissime! Un bacione!