"Impariamo a memoria le parole, non il loro significato; il significato
dobbiamo pagarlo con il nostro sangue, ed è impresso nelle più sottili
fibre dei nostri nervi"
[ George Elliot ( Mary Ann Evans ) - Il velo dissolto]
" The innocent are voiceless
the voiceless are innocent "
[Oceansize - Trail of fire, The Frame, 2007]
A volte avrei soltanto bisogno di conferme, di voltarmi e trovare un qualche saggio e lungimirante eroe ( o eroina) pronto a consolarmi e porre fine a questa tensione nevrotica che mi attanaglia l'anima.
Insomma, qualcuno che mi dicesse che scrivo bene, che quello che faccio non è sbagliato, che il mio continuo, struggente tentativo di migliorare me stesso senza per questo dimenticare chi mi circonda non è soltanto il vago delirio di una mente annebbiata da questo secolo esecrato a gran voce...
Ma che diritto ho di "volere"?
Di certo non più degli altri.
E' che ho l'impressione che nessuno capisca bene cosa sia la mia sofferenza. Questa sorta di intuito ronzio universale che mi vibra nel cuore urlandomi di strappare le mie viscere di fronte alla crudeltà e all'ipocrisia del mondo. Questo bisogno spirituale, intimo, di provare dolore assieme a tutti.
C'è tutta una teofania e un'ascesi del dolore nelle tradizioni di ogni popolo, e sono convinto che sia per questo preciso motivo.
Il dolore c'è, esiste, fa parte del nostro vissuto, non ha senso rifiutarlo. O meglio, per tutto il dolore che noi rifiutiamo, da qualche parte nell'universo c'è un povero stronzo che deve viverlo per noi.
Volete sapere qual è la causa principale della miserevole decadenza dell'occidente? Non è l'abbandono dei valori tradizionali, non il rifiuto della religione, non i videogiochi e la musica elettronica,non l'omosessualità o l'arrivo del temuto straniero usurpatore. No. E' che ognuno di noi ha costruito il suo benessere senza esserselo meritato, godendosi una vita parassitaria sulle spalle di migliaia e migliaia di uomini che avevano e hanno diritto quanto noi a sentirsi completi.
L'occidente buono e puro ha rigettato l'esperienza del dolore e dell'assurdo, stipandola nel cuore pulsante di tutti coloro che durante la sua epifania è riuscito ad assoggettare.
L'occidente è stato tracotante, oltre che ingordo, e chi ha letto le antiche tragedie sa che brutta fine fanno i tracotanti...
Se invece dell'autoaffermazione e dell'ambizione avessimo insegnato la compassione, allora forse le cose oggi sarebbero diverse, e se pensi ( tu che magari sei passato per caso mentre cercavi i filmini porno) che questo sia un discorso idealista e semplicistico allora sei assolutamente parte del problema.
Paul Gaugin - La perdita della verginità, 1891
Lo Sguardo:
Vorrei fraintendere questa muta luce
Il silenzio
dei miei muscoli, la calca abnorme e fumogena
Dei raggi di
sole contro lo sguardo d’ombra
Contro le
grevi labbra immobili
Alla mia
inerme figura incompleta
Che si
riversa su di me
sudario odioso
di droghe leggere
amene,fantastiche
Tocchi di
palpebre ingenue
Alle mie
orecchie appena socchiuse
Grido.
Il mio patetico
sgomento dissonante
Ritorto e
curvo ad ogni passo d’uomo
Una spirale
tagliente di indugi
Che nella bolgia gratta in polvere
il mio cuore
E rende
ruvido ogni lembo di pelle
Di tale cranio virginale
Un epitaffio
di futuri indecifrabili
Come potrei mai amarmi ?
Non sono niente
di più
Che questa
maschera guerriera allucinata
Questa
memoria di un velo sconosciuto
Lontano
Monotono
Insondabile
Ascesso caldo
rigonfio d’amore
Gioia di esistere
presa e svelata
Io
che ho sempre e solo voluto capire
e rimanere un
banale innocente
Che non ho mai
recato insulto alla bellezza
Con grandinate
seducenti di perché
Che cosa ho
fatto, Io?
Ho solo dato
uno sguardo alla vita, in fondo
Non mi
aspettavo che mi avreste preso il collo
Per stritolarmi
e divorarmi gli occhi
Oceansize- Trail of Fire
Caro "vicino", leggerti è stato come improvvisamente trovarsi sorpresi da un simile. Il tuo scrivere è al pari trascinante, che se lo avessi trovato prima avrei occupato la notte passata come si deve. Vi occuperò giornate allora. Noto gli attenti e interessanti paralleli letterari, ma soprattutto le tue poesie. Siamo simili sì, non semplici vicini.
RispondiEliminaTi ringrazio Eliza. Questo blog è letteralmente un deserto e non hai idea di quanto sia bello ogni tanto incontrare un'anima affine che apprezzi quello che scrivo, mi fa sentire meno solo.
RispondiEliminaPennac ha detto di seguire senza indugio un essere umano, quando lo si incontra tra una folla anonima. Dietro ad ogni incontro genuino si nascondono spesso svolte esistenziali meravigliose...quindi beh, ti seguo anche io, chissà cosa potrebbe accadere.