"Chi ha compagni non morirà"
[Franco Fortini]
Ho deciso di abbandonare la rabbia ed i livore. Ho deciso, dopo tanto tempo, di non contrastare l'odio con altro odio, la frustrazione con altra frustrazione.
Qualcuno su cui noi abbiamo poco potere vorrebbe dividerci, ed un giorno, senza accorgercene, ci troveremo a combattere le guerre di altri in nome di Virtù, Parole, Ideali inesistenti...questo perché non abbiamo amato abbastanza, non ci siamo sforzati abbastanza di comprendere.
Non essendo prettamente un socialista, non riduco tutto a una questione di cultura, di ignoranza delle masse...quello che sta succedendo e tutto quello che è successo prima di ciò che sta succedendo, secondo me, ha radici molto più profonde e temibili della semplice disinformazione.
La Guerra e il contatto con l'Altro, come il rapporto con l'animale, denudano l'uomo della sua civiltà e mostrano ad egli stesso i suoi aspetti più celati, quella parte del suo Io che ha sempre desiderato tenere rinchiusa negli antri più profondi del Sé.
Ed è questo che sta accadendo oggi, tutti i nodi pian piano vengono al pettine, e chi prima si nascondeva dietro a un vago velo di tolleranza adesso inizia rivelare il suo odio e la sua sete reazionaria.
Solo l'Amore può combattere questa epidemia tossica. L'Amore che è conoscenza, che è incontro reciproco, l'amore che è compagnia, da cum panis, condividere il pane.
Io sono uno sciocco, lo so, e sono poco intelligente. Ho sempre amato l'incontro, e l'esplorazione che segue l'incontro. In vita mia, ho sempre temuto maggiormente la rigidità della certezza che la vastità della crisi.
Ho sempre provato più che altro Compassione e desiderio di imparare, mai amore per la scienza, mai per l'istruzione o lo studio, per il successo fine a sé stesso, per la supremazia...
E' da sciocchi? Bene, è da sciocchi. Ma non crediate che viva tutto questo con leggerezza, che mi autogiustifichi. E' uno strazio, quest'attitudine, un continuo fallimento, un continuo essere messi di fronte alle proprie carenze, alla propria scarsa capacità di comprendere.
Ma al di là di tutto, al di là del dolore, al di là dell'incompetenza, io credo che ognuno di noi debba combattere contro tutti coloro che diffondono intolleranza, odio, muscolarismo, autoristarismo. Credo che lo dobbiamo a noi stessi come uomini liberi, come esseri dotati di sentimenti e comprendonio, credo sia vocazione di noi tutti.
Quindi, quello che chiedo ai pochissimi lettori di questo articolo è...chiamate Fratello il vostro vicino, chiamate fratello, amico, compagno colui che incontrate per strada, con cui scambiate uno sguardo, una parola, un litigio. Chiamate Fratello il conoscente italiano, quello turco, quello cinese e quello egiziano. So che è banale, ma vi chiedo di provarci.
E sì, sono uno sporco moralista che si pasce di discorsi banalissimi e pseudo-spirituali, non ci posso fare nulla.
E' l'essenza della mia poesia, che altrimenti non farebbe così schifo.
Ass-ssalam'alaykum, la pace sia su di voi, forse il più bel saluto esistente al mondo, di certo uno dei più suggestivi.
Riza-i-Abbasi, Due Amanti, Iran, 1630
As-ssalam'alaykum, ti chiamerò fratello:Ti chiamerò Fratello
Tu, che con dolcezza ti avvicini
e coi tuoi piedi mi richiami dalla porta
del mio spirito
che gentilmente mi tendi le dita
chiedendo in prestito un assaggio del mio lascito
un qualche accenno delle mie storie
Io ti amo. Amico mio
Non ha importanza la tua origine
perché il colore della tua pelle
l'austerità della tua lingua
Esse mi parlano da sé
e mi raccontano che anche tu stai cercando
che come me dalla ricerca
sei stato ferito
Che come me guardi il sole tendendovi la mano
e con le dita lo rinchiudi dentro il palmo
quasi a volerne carpirne la forza
so che ti cerchi negli occhi dei tuoi simili
per dare un senso alla loro luce
Fratello,
fratello!
Per quanto tempo siamo stati lontani
divisi dallo spazio, dal tempo
dalla Storia!
Per quanto tempo abbiamo creduto
che i nostri Dei ci rendessero muti
Per quanto tempo mi è stato negato
di abbracciarti
essere splendido a me così affine
Ma non importa, Compagno
perché ora che ci siamo incontrati
possiamo gioire!
Non lasciamo che i violenti ci dividano
con quella loro martellante pochezza
Non vacilliamo per dei pochi cuori aridi
all'ignoranza sostituiamo l'Amore
E proteggiamoci a vicenda da ogni male
Sì, io ti prometto Fratello
che verserò tutto il mio sangue per Te
e se sarà necessario sosterrò
ogni tuo peso
anche dovessero spezzarmisi le ossia
E lo farò senza paura
cosicché il mondo ci veda
e possa credere nel dono della vera
Compassione
Fratello, qualunque sia il tuo retaggio
non m'interessa
perché ho timore del tuo sorriso
e quando tu t'inchinerai per pregare, io mi inchinerò con te
e imparerò la tua lingua per ascoltarti meglio
e tu ti inchinerai con me e imparerai la mia
e studierò la tua storia e leggerò i tuoi scrittori
Oh, Fratello, non c'è miglior benedizione del condividere
ripetimi ancora, dunque
quelle belle parole:
Mirupafshim,
Tadaima
ssalām ‘alaykum
Raccontami della saggezza dei tuoi antenati
delle avventure dei tuoi eroi.
Questi sciocchi ci chiamano alla Guerra, questi desertici mondi
vogliono privarci della nostra estraneità
E solo se mi parlerai ancora potremo
contrastarli
Tu, un Fratello
Un Amico
Un Compagno.
Parlami ancora, adesso
e stendi su di me il tuo cuore di ricchezze.
Jacoo - Towards the Light
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