"Te l'ho già detto: i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare tra gli alberi
come usignoli pronti a morire.
"
[Alda Merini - L'anima innamorata]
Era l'estate scorsa, mi pare.
Andammo in Calabria con la mia famiglia, un bellissimo villaggio vacanze di cui non ricordo il nome. Come al solito, non socializzavo molto con il resto della popolazione presente, né pensavo di voler partecipare ai giochi o alle varie iniziative di gruppo, sia perché non mi interessava, sia perché sono una persona incredibilmente timida che odia, detesta i gruppi numerosi. Così passavo il tempo leggendo, meditando, ingozzandomi al buffet e tuffandomi in acqua, come tutti i bravi pensionati ultraquarantenni del luogo, a dispetto dei miei allora ventuno anni.Poi, d'un tratto, mi venne in mente di fare una passeggiata solitaria lungo la piccola pineta annessa al villaggio, un minuscolo tratto boscoso che veniva usato dagli ospiti per le escursioni a cavallo ma che nessuno sembrava voler attraversare a piedi, chissà perché. Non appena ebbi l'idea non indugiai un secondo, mi armai di zainetto e taccuino, e partii.
I quattro versi che riporto qui sotto sono il risultato di questo raffazzonato pellegrinaggio.
Sticazzi eh?
Gino Paolo Gori - Pineta del Castiglioncello
Ho passeggiato per mezz’ora
Nella pineta accanto al mareIncagliata
Sopra di me come navate
Sculture d’alberi spinosi e secchi
con voci basse e scricchiolanti
con canti vivi di mosconi sul letame
una pineta disadorna, silenziosa
dove si immola il mio retaggio di uomo
e si rinnova quello semplice d’essenza
Siediti. Annusa. Respira.
Mi accetterete a questo punto, grandi alberi?Nel vostro regno di profonda presenza
Sarò mai degno d’una sosta senza sogni?
Devin Townsend - Fly
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