"Così Ovest ed Est possono andare
come gli umani, l'uno all'altro incontro
Uno soltanto è rimasto a rammentare
dell'altro, chissà dove, solo il pianto"
[Yrjo Jyhla - Incontro nel bosco, Kiiratsuli, 1941]
Da molti mesi a questa parte sto dedicando veramente poco tempo alle prefazioni che sono solito inserire in quasi tutti i post pubblicati. Non solo perché sono stanco, emotivamente stanco, ma più che altro perché non ho nulla di interessante da dire se non quelle quattro parole di circostanza che rendono i miei monologhi molto simili a quelle odiose quarte di copertina appiccicate sul culo dei libri seconda mano o, nei casi peggiori, ad un volgare e schizofrenico brainstorming dai toni grotteschi.Complessivamente quindi, sono consapevole di offrire un contributo all'ermeneutica affatto privo di corpo.
Sostanzialmente, me ne frego.
L'hypocrite lecteur colpisce ancora...
Non so scrivere, non sono mai stato capace.
Stasera sto di merda, vorrei piangere, piangere e piangere fino a farmi sanguinare il naso.
Come diceva Shakespeare, nel Tito Andronico?
"Tu sei fatto di lacrime,
e nelle lacrime presto si scioglierà la tua vita"
Era l'atto IV se non sbaglio.
E quando Tito si prostra, ombra di se stesso. di fronte ai senatori, cosa chiede?
" Siano le mie lacrime a nutrire questa terra secca"
Per Tito perlomeno, il dolore può nascondere sfumature di vita, di dissoluzione anche, e di morte.
Io invece sono inerme e vuoto e sto di merda. Fine.
Edvard Munch - Sera nel corso Karl Jhoann
Passeggiando:La forza invalida di questi
cambiamenti
soltanto un tremito
Ed urlo morbide scintille al vento
con la mia gioia
Vedeste:
Questo dolore che è la corda della vita
questo dolore che c'insegna l'indolenza
la pigrizia
questo dolore, nudità del respiro
questo dolore tutti voi lo rifiutate
altalenando indubbi vespri psicologici
e mi parlate di un affetto mancato
mi ricordate della madre che scontenta
lasciò suo figlio alle carezze dei rifiuti
della ragazza dallo spirito informe
che indugia in letti voluttuosi per fermare
il proprio senso
Mi raccontate queste storie atroci
e dietro un candido cappotto di pelo
porgete livide monete ad adottivi
vagabondi
Ma se vedeste, proprio adesso
il mio cuore!
Come un ascesso di candore e fiamme
di fronte a voi
accanto al vostro dignitoso contengo.
Se lo vedeste, cari amici
cosa fareste per domarmi?
Sorridereste ancora?
Tempus:
In questa satira di gioia confusa
come d'un fragile sostegno
alle mie indomite regole
Destrage - Where things have no colour