[Giacomo Leopardi - Zibaldone]
Voglio gettarmi nelle mie splendide fantasie e fottere il dannato mondo della gravità occidentale.
Voglio penetrale, giocarvi dentro.
Fuggire ai tetri inganni e ai falsi vantaggi dell' Io sociale complessivamente imposto.
Perché voglio farlo?
Perché?
La mia domanda è sempre stata questa, e questa rimarrà tutta la vita immagino.
Perché?
Perché sono nato?
Perché mi muovo?
Perché devo imparare? Avere successo?
Farmi crescere i capelli bianchi andare in vacanza mangiare accudire un figlio affermarmi nella professione esercitare autorità produrre un parere politico fecondare una moglie guidare in macchina fino al lavoro?
Perché?
Cazzo. Perché?
Perché l'angoscia, che ne ho così tanta da non poterla esprimere?
Questo mio strano senso di esistenza, questa mia indegna volontà di non impormi...
Cazzo. Lasciatemi in pace, con queste domande che io mi faccio ma mi fate voi e che da piccolo mi sono state iniettate dentro dalla vostra bocca.
Lasciatemi in pace. IN PACE.
Ma ascoltatemi...
Scrivo questo blog perché è l'unico posto dove posso fare qualcosa senza inciampare in minchiate, dove posso esprimermi senza essere giudicato, scrivere male senza rendermene conto.
Non è come l'università o i concorsi di poesia, qui non ci sono occhi a guardarmi per decidere della mia inettitudine, bocche a domandarmi se conosco quello o quell'altro autore, quella o quell'altra teoria, quella o quell'altra citazione.
INTELLETTUALI DEL CAZZO, VAFFANCULO. Idioti.
"La distruzione genera una realtà particolare, prossima, in maniera elementare, all'irrealtà"
[Victor Serge - Anni spietati]
Quando avrà inizio la guerra atomica?
Quando avrà inizio la guerra atomica?
Voglio disperdermi in un soffio di polvere
Farla finita ed esplodere
nella potenza d'un immensa distruzione
vorrei allungare le mie braccia infuocate
su valli verdi e costellate di abeti
Vorrei varcare coi miei passi monti e rocce
per dissiparle come foglie ai roghi
Forse quel giorno sarà pronto
Potrò adorare davvero
amare davvero
Potrò capire la pienezza del mondo
stringerlo tutto in un abbraccio ardente
Nella grandezza delle fiamme contemplarmi
la prima volta nella vita completo
la prima volta nella vita maestoso
Frattaglie:
Questi miei versi sono sempre troppo urlati
troppo appuntiti e troppo densi
infastidiscono il lavoro dei timpani
Augurio:
Non sono fatto né per vivere
né per lanciare monche esche ai sapienti
brucio nel nulla
nel nulla
e ridacchiando vi trascino nel fondo,
assieme a me
Confronto:
Ogni tuo gesto travalica ed affina
disegna splendide figure
articolandole in scalena bellezza
Ogni mio gesto sottintende e confina
concentra il fremito e il disgusto
e vi s'ingozza senza grazia né premura
Gustav Mahler - Sinfonia n°5 "Adagietto"
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