Più procedo nella scoperta di me stesso più mi sento inadeguato ad ogni campo possibile della conoscenza, dalla filosofia alla scienza sino alla filologia o alla politica.
In pratica sono un penzolo nomologico dello studio, il che non è particolarmente confortante.
Eh vabbé, almeno posso scrivere poesie per convincermi di valere qualcosa.
Questionario:
"Il caso, in breve, è questo: ho perduto ogni facoltà
di pensare o di parlare coerentemente su qualsiasi argomento"
[Hugo von Hofmannsthal - Lettera di Lord Chandos]
Che cosa sono Io?
Che cosa valgono i miei ingordi sforzi?
e questa zoppa poesia innocente,
questo mio tendere al perfetto ignoto
questo covincermi e credere
nelle vicende e nei sorrisi altrui.
Com'è possibile, così?
scoprirsi sempre l'irrisolto
impelagato nell'angoscia
e nel tremore.
Strozzato.
Al giogo angusto della fretta
nell'impazienza del trovarmi avvinto.
Che cosa sono Io?
Ecco! una voragine di spazio forse,
un precipizio che non conta dimensioni
un gorgo antico che s'ingravida
di buio
una mozione
un gesto inconsulto.
Che cosa sono tu mi chiedi?
Sono le tenebre dal fragile labbro
Sono la fiamma che le lacrime spengono
Sono l'uccello che nel volo
è assassinato dal proiettile.
Oh, io sono Io,
la mia incoerenza è inesauribile!
E proprio tu lo puoi vedere:
Il fallimento che ho infilzato nel fianco
è tutto ciò che posso esprimere e capire
Corruzione:
"Così la tropp'arte nuoce a noi: e quello che Omero
diceva ottimamente per natura, noi pensatamente e con
infinito artifizio non possiamo dirlo se non mediocremente, e in modo
che lo stento più o meno quasi sempre si scopra"
[Giacomo Leopardi - Zibaldone]
Il Bello dell'arte ha ormai ceduto
alle carezze di un vezzoso Tempo
e la Natura che parlata vi trovammo
è poco più di un dissipato cadavere
In questa vasta corruzione spontanea
per molto tempo ho navigato
vi sono emerso con paura e calma
così invecchiato che talvolta
non mi ritrovo nel mio stesso respirare
William Turner - Il naufragio del Minotauro, 1793
Noyz Narcos - Zoo de Roma
Ricordo un frammento vedico: "Che cosa sono non so./ Vago nello spazio, oppresso dalla mente..."
RispondiEliminaIn fondo non sapere chi o cosa siamo è la parte più bella e stimolante dell'esistenza.
Provo una pena così grande per chi è sicuro di saperlo... :)
Io più che pena provo proprio incomprensione. Vivo in una tale insicurezza esistenziale da non riuscire a concepire neanche lontanamente come si possa credere che in questo mondo vi sia qualcosa di certo...e le mie letture vedico-orientali, a proposito rafforzano tutto ciò D:
RispondiEliminaIn compenso il senso di vuoto è l'unico che mi faccia sentire davvero bene !
Grazie mille per l'apprezzatissimo commento, davvero. Ogni tanto sapere che persone intelligenti come te la pensano come me fa bene.
Un abbraccio!