Ieri notte ho scritto queste, abbastanza di getto.
Speriamo bene.
Le foutù:
Le mie parole per i folli senza culo
per gli sperduti marinai senz'acqua
Le mie parole per lo stupido amante
e per chi affoga nel suo stesso riprendersi
Le mie parole agli iniziati dei suoni,
e agli apprendisti delle immagini e del tocco
alla poesia che ti s'incastra nel petto
e ad ogni verso che zampilla dai singhiozzi
Le mie parole così inermi
a tutti voi che come me ve ne infischiate
La mia gaiezza a tutti voi
che v'immergete in ogni cosa incerta.
Sono un ribelle, lo sapete,
ma per finta.
Sono l'idiota che non legge il giornale
sono l'idiota che lo cita a memoria
sono l'angustia di chi è stanco di sapere
sono il dolore di chi è stanco di soffrire
sono le luci della sera cittadina
che ti si accumulano torbide negli occhi
Sono un coglione mannaggia!
E ti racconto le mie lacrime e i miei pugni
i ghigni ingordi che i sorrisi nascondono
e tutto il vanto che mi sono costruito
Sono un ribelle, lo sapete,
ma per finta
Sincope:
Canto muovendo le mie rime
in convulsioni
E tu mi odi ma mi ascolti
e mi ritrovi un poco in te, io credo
assieme a me
assieme a tutti
Autoanalisi:
Potessi prendermi con più chiarezza
potessi smuovermi e afferrarmi il pensiero
io conterei senza timore
ogni tendenza custoditami negli occhi
Ma sono steso in questo letto per ora
liso in frammenti da nozione confuse
e anticipando le mie mosse mi disperdo
della mia vita pio veggente senza bocca
Polvere:
Passiamo le ore a snocciolare il Bhrama
profetizzando di noi stessi fra le dita:
Lo troveremo?
Del silenzioso spazio esteso l'abbraccio
un bacio ambito dalle calde labbra
Cerchiamo.
Astuti e pronti sulla preda
come rapaci dagli artigli feroci
e inebriati dalle altezze raggiunte
vediamo tutto come un punto lontano
dimentichiamo il nostro essere partecipi
e siamo soli come grani di polvere
Talento:
Talento, talento
io non possiedo alcun talento dorato
eppure voi mi circondate ancora
cuocendo in fondo alle mie remore opinioni,
pareri acuti,
descrizioni.
Lasciatemi perdere insomma!
Non voglio credere alle vostre domande.
Scrivo poesie per sostanziarmi
cerco lo sguardo di altri corpi per spiegarmi
E' solo questo che sono,
Nessuna grande prescrizione
nessuna strana teoria
Mea Lisitrata:
Tutti si perdono e si scopano
tutti si vestono e si coprono
le loro menti inebriate dallo smog
le mie meningi inebriate
dall'eroina del consenso compiacente
vorrei spogliarmi proprio qui, davanti a tutti
in questa strada che profuma
di deiezioni e di catarro e fallimento
Nessuno umano che conosco sa accettarlo.
E trastullandomi l'uccello sorrido
afferro il mondo sulla punta del mio medio
Faux Tales - Atlas