"Sono solitario come l'ultimo occhio
di un uomo in cammino verso la terra dei ciechi"
[ Vladimir Majakovskij - Qualche parola su me stesso]
"Io, non ero ancora mio [...]
Irresoluto adolescente
da poco diplomato
tardivo in tutto
educato a non apprendere niente
farai da te
quello che la scuola non ha potuto.
Sarà questa la tua fede"
[Tino Villanueva - Convocazione di parole]
Questa poesia non è rivolta a tutti, ma è certamente rivolta a molti. A moltissimi.
Se l'Uomo è nutrito dal suo pensiero
e se il poeta è l'infanzia dell'Uomo
che senso abbiamo
che senso abbiamo noi
in un mondo che rifiuta ormai
di guardarsi indietro?
Che rifiuta la cura, che rifiuta
di abbassare lo sguardo per capire il suono
dei suoi passi?
Bambini, vecchi, adolescenti
vedo sciarade di gente adultizzata
calcare strade e marciapiedi come file di neonati
battere i piedi nervosa
se non ritiene i suoi capricci soddisfatti
vedo un'intera generazione ingrassare
sulle spalle della mia
sulla sua schiena adagiata mollemente
mentre ne succhia via il midollo
Sì, noi tutti siamo soli, abbandonati al minuscolo ramo
che ci avete lasciato
Noi...
Voi!
Grassi, stolti, ignoranti!
vi siete presi ogni cosa, banchettando con le nostre speranze
riempiedovi a sbafo le interiora e versando
la vostra merda fumante su di un piatto
per poi posarcela sul tavolo e chiedere, ghignanti
" Beh, Allora?
non è abbastanza?"
Vecchi viziati come bambini, bambini frustrati
come vecchi
adulti lagnosi dell'eterna culla, incatenati all'eterna mammella del benessere
Incapaci da analisi, di vero giudizio
di scrivere e leggere e capire
ma sempre pronti ad educarci a ciò che è giusto e corretto
ad insegnarci il celeste confine
fra ciò che è male e ciò che sacro ed intoccabile.
Idioti!
Idioti!
Idioti!
Voglio che sappiate, e chiaramente,
che è solamente colpa vostra.
Avete ucciso l'infanzia sventrandola
e rifugiandovi in essa come scabbie fameliche
avete ucciso la Poesia, la speranza
ed io per questo sono qui, anche io ucciso,
svuotato
che mi rimprovero e bestemmio e piango lacrime
che non sanno di nulla
che non sono né tristi né felici
che non sono lacrime!
E solo e soltanto per colpa vostra...
Solo e unicamente
per colpa vostra.
Viktor Michajilovic Vasnetsov - Cavaliere all'incorcio, 1878
Tamikrest - Arante N'Adagh
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