[ R.Char - Partage Formel, frammento XXII ]
Ennesimo concorso a cui partecipo, ennesimo concorso che perdo. Così, tanto per.
A volte mi chiedo addirittura perché continuo a provarci, perché continuo a sperare che un giorno arriverà il magico intellettualoide di turno che leggerà quello che scrivo e dirà " MINCHIA FIGO", rivelandomi magicamente che forse faccio schifo solo perché credo di far schifo.
Davvero...perché?
Ogni mio sforzo di fa affiorare la mia poesia anche solo un poco oltre il limite estremo dell'anonimato è coronato da sonori insuccessi, a parte quelle due o tre iniziative di piccolo stampo a cui ho partecipato in quarta e quinta superiore...e davvero, non sto parlando di competizione, gloria, successo o cagate varie...sto parlando del fatto che probabilmente non sono abbastanza bravo in ciò che più amo fare, cioè scrivere, o che perlomeno sono troppo banale e troppo stupido per far sì che qualcuno venga seriamente colpito quando mi legge.
E no, non mi consola affatto la solita, assolutamente veritiera storia del genio incompreso e delle centinaia di artisti che nella Storia sono stati apprezzati in ritardo. Primo perché io non mi sento minimamente paragonabile a queste grandi penne di cui stiamo parlando, secondo perché io credo che bene o male, scavando a fondo nelle loro storie, si scopre che questi individui palesavano sempre qualche segno inequivocabile della loro grandezza, segno magari silenzioso e sussurrato colto da pochi, ma pur sempre colto.
Il caso Verlaine- Rimbaud è solo un paradigma estremamente abusato di questa lunga serie di segrete coincidenze di spiriti che può venirvi ora in mente, un caso limite anche abbastanza mainstream.
H.Bosch - Trittico delle tentazioni di S.Antonio, particolare
Perché?Perché?Perché?
Il senso della mia ignoranza, Dio che angoscia mi provoca! Mi fa venire voglia di morire all'istante.
Sono solo pieno d'Amore. Capite?
E comunque basta, sono stanco di provarci. Me ne frego se questo farà di me un debole...sono stanco. Davvero. Stanco di scrivere in un blog dove tanto parlo con me stesso e basta ( senza nulla togliere ai miei pochi lettori che sono meravigliosi e verso i quali provo sempre immensa gratitudine), stanco di inviare manoscritti che le case editrici neanche leggono, stanco di presentare poesie a concorsi per passare i mesi successivi a controllare la casella postale e trovare finalmente una classifica in cui il mio nome non risulta...
No, a dire il vero non è corretto dire che sono stanco di provarci. Non sono stanco di questo. Né di fallire, né di nient'altro. Come ho già detto non è una questione di fallimento o vittoria, non c'entra nulla con la competizione...c'entra con il profondo e quasi placentare legame che lo scrittore forma con ciò che crea, c'entra col considerare le mie creazioni inutili mostriciattoli e vederne conferma nel mondo attorno a me. Non è una questione di volontà o di fiducia in sé. E' qualcosa di infinitamente più inspiegabile e profondo...
E' il riposo del guerriero, se vogliamo metterla in termini più letterari. E' la mia merda che si ribella e dibatte all'interno dell'intestino minacciandomi di infilzarmi dall'interno se non la smetto di provare a fare il poeta.
In breve, concludo dicendola con Bonnefois:
Je nommerai desert ce chateau que tu fus
Nuit cette voix, absence ton visage
Nugolo di mosche:
Se solo fossi più presente a questa Storia
e camminassi a testa alta fra i viali
se non sembrassi un grigio nugolo di mosche
Se solo fossi assorto in me
escluso al limite di eterne effrazioni
se solo fossi come il vetro lucente
e riflettesi i miti raggi del sole
di queste rondini il volo feroce
del cielo azzurro la calma d'assenza...
Ciao caro. Non ti conosco e sono arrivato a te per caso.
RispondiEliminaSei un'anima nobile e hai il coraggio di esporti.
E' normale attraversare periodi in cui la propria forza artistica è frustrata dalle circostanze esterne ma, la rinascita sarà risentirla dentro, più forte che mai.
E dell'esterno, dopo una grande delusione, ti importerà poco.
Vedo l'uomo in termini poco romantici: è una diga, un enorme diga, si tratta solo di posizionare bene i canalini, perchè ogni tanto, se c'è tanta acqua, i canalini non "ben" posizionati si ritorcono contro la diga stessa...
Che sia per te una buon'opera ingegneristica di ricostruzione.
L'acqua non te la toglie nessuno...
Un abbraccio
un'enorme diga con l'apostrofo (mannaggia a me)
RispondiEliminaCiao !
RispondiEliminaScusami il ritardo stratosferico ma sono stato impegnatissimo con l'università e non ho più avuto il tempo di dare un'occhiata al blog.
Ho davvero molto apprezzato questo tuo commento, e sono lusingato che tu abbia sacrificato un po' di tempo per dare il tuo parere a questi miei lavori...
Farò tutto il possibile perché quest'opera abbia ragion d'essere, perché quest'acqua non stagni troppo.
Grazie del consiglio, davvero.
Un abbraccio :)
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