Alcuni sono elevati dal loro lignaggio
i versi dei miei poemi sono il mio lignaggio
Nusayb ibn Rabah (m.726)

La vita è come noi
La troviamo - e così la morte
una poesia d'addio?
Perché insistere
Daie-Soko (1809-1163)

Il rimorso non è la prova del crimine, indica solamente un'anima facile da soggiogare.
Donatien-Françoise-Alphonse De Sade

Se le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, la via per Allah passa attraverso di esse
Sheik Mhuammad at-Tàdilì

Le parole che dice chi è felice
son volgare melodia –
ma quelle che chi tace sente dentro
sono meravigliose.
Emily Dickinson

Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Emil Cioran


giovedì 11 luglio 2013

Il Dio umiliato

<<Noi siamo stranieri davanti a Te, e pellegrini come i nostri padri>>
Davide, Primo libro delle cronache, cap. 15, v. 29

Sono circa quattro anni che non riesco a scrivere con continuità.
Quattro anni. Un periodo infinito.

E mi è così chiaro oggi, nell'umido esofago di questo squallido autobus, in questo veicolo di di anime splendide,  alacremente innaffiato di  amarezza. Così lampante in quest' asfalto che sfugge , che rivela il divario fra il mio esistere e la Poesia.

E' come se i versi stagnassero feroci nell'animo, per rivelarsi all'assenza dei miei timori in prolusione. Come se le ventate di angoscia che mi assalgono rivelassero la verità della mia intensa inettitudine...

La Poesia è la preda mortale della mia essenza travagliata.
Una preda viziosa, che si palesa solamente all'immagine ostile del mondo, all'incisione truculenta di questa franca infondatezza al successo.

Eppure c'è soltanto Lei, solo Poesia...

Come se poggiassi su di un unico  frammento di pianetammentre  il resto capitola  in ammassi di fanghiglia malata.

Come se scoppiassi in note  ogni persona che il mio sguardo afferra.

Come se nuotassi in cavità siderali, avvinto e fragoroso, decomposto in un  barlume di quanti.

Come se scavassi   nel gorgo, nel vuoto, e ritrovassi le mie  mani emaciate. Come se mi scoprissi finalmente libero dal dovere di guarire...

Dal dovere di essere Fabio.

Come se fossi me. Per una volta.
Soltanto me...


Aprimi le palpebre:

Aprimi le palpebre e osserva
di là del sangue e della carne
una voragine di ingorda cecità

Quando vivemmo quel giorno severo
alla ricerca dello spazio morente
quando alla notte divorammo la giustizia

per vomitarla sulla faccia di Dio


Salvador Dalì - Cristo




"That’s me in the corner
that’s me in the spotlight, I’m
losing my religion
trying to keep up with you"




Ascolto abbinato

Tesseract- Concealing Fate part.6, Origin



6 commenti:

  1. lasci senza parole... questa è diversa...come poche.. forse più maturo e consapevole.. forse più vero.. tanta voglia di esser lontano.. e anche occhi bene aperti su ciò che ti circonda, sulla superficialità e la freddezza nella quale è più facile cadere.. stanchezza.. o mancanza di coraggio.. e ci si spegne.. anche solo per poco.. per essere liberi..
    "finalmente libero dal dovere di guarire...
    Dal dovere di essere Fabio."
    Lilith.

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    1. Grazie Lilith, ci provo.
      Comunque sì, mentre scrivevo ho notato una consapevolezza lievemente superiore, e credo tu abbia capito cosa esattamente ho percepito in quel momento...

      Un abbraccio e grazie di commentarmi sempre.
      Fabio.

      Elimina
  2. Fabio, ritrovarti ogni volta è una gioia, per me.

    In queste parole hai afferrato forse il concetto che io tento vanamente di esprimere da sempre.

    Non c'è guarigione. L'unica via è accettare ciò che si è, fuori dal mondo, fuori dalla società, e goderne a piene mani, e soffrirne a piene mani, perché è nella natura di alcune creature particolarmente sensibili, godere e soffrire di ogni cosa, come di una malattia.

    E la scelta di quel particolare quadro di Salvador Dalì, il Cristo di San Giovanni della Croce... è la stessa che feci io nel 2000, per commentare un mio scritto... e non nego che mi ha lasciata a bocca aperta.

    Un abbraccio, con immenso affetto, con immenso rispetto.


    Mist

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    1. Lo stesso per me.
      Appena avrò la mente vagamente più lucida vedrò di commentare il tuo nuovo post, che ho già letto comunque...

      E dire che esprimi vanamente ciò che io ho goffamente tentato di concettualizzare in questa sede non è corretto secondo me, perché il tuo disagio esistenziale e gli stessi tuoi argomenti fanno percepire pienamente questa sensazione di sofferenza quasi atea ed erotica, questa continua ricerca di pieno accoppiamento corporale con l'universo...

      Pensa un po' che io temevo fosse considerata una scelta un po' scontata XD Mi fa piacere che tu abbia apprezzato, è un quadro che ho sempre amato immensamente...

      Un abbraccio riconoscente.
      Fabio.

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  3. Sei tu indubbiamente senza nessun dovere, leggero come un'anima complessa...


    P.s.(sotto il titolo del blog togli "mediocre davvero" sembra una ripetizione di chi si schernisce di troppo talento ;)

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