Davide, Primo libro delle cronache, cap. 15, v. 29
Sono circa quattro anni che non riesco a scrivere con continuità.
Quattro anni. Un periodo infinito.
E mi è così chiaro oggi, nell'umido esofago di questo squallido autobus, in questo veicolo di di anime splendide, alacremente innaffiato di amarezza. Così lampante in quest' asfalto che sfugge , che rivela il divario fra il mio esistere e la Poesia.
E' come se i versi stagnassero feroci nell'animo, per rivelarsi all'assenza dei miei timori in prolusione. Come se le ventate di angoscia che mi assalgono rivelassero la verità della mia intensa inettitudine...
La Poesia è la preda mortale della mia essenza travagliata.
Una preda viziosa, che si palesa solamente all'immagine ostile del mondo, all'incisione truculenta di questa franca infondatezza al successo.
Eppure c'è soltanto Lei, solo Poesia...
Come se poggiassi su di un unico frammento di pianetammentre il resto capitola in ammassi di fanghiglia malata.
Come se scoppiassi in note ogni persona che il mio sguardo afferra.
Come se nuotassi in cavità siderali, avvinto e fragoroso, decomposto in un barlume di quanti.
Come se scavassi nel gorgo, nel vuoto, e ritrovassi le mie mani emaciate. Come se mi scoprissi finalmente libero dal dovere di guarire...
Dal dovere di essere Fabio.
Come se fossi me. Per una volta.
Soltanto me...
Aprimi le palpebre:
Aprimi le palpebre e osserva
di là del sangue e della carne
una voragine di ingorda cecità
Quando vivemmo quel giorno severo
alla ricerca dello spazio morente
quando alla notte divorammo la giustizia
per vomitarla sulla faccia di Dio
Salvador Dalì - Cristo
"That’s me in the corner
that’s me in the spotlight, I’m
losing my religion
trying to keep up with you"
Ascolto abbinato
Tesseract- Concealing Fate part.6, Origin