"Ora
pure il marmo della mia voce è infranto
Ora
Che è scesa la sera e la statua della notte bussa alla mia finestra
Dei vetri infranti"
[F.Reshpja - Ritorno alla città natìa]
taglienti
Perché ti ostini a voler spezzare
l'orizzonte?
Perché ti avvolgi dei confini
che senza sosta t'incatenano al mondo?
Non ti è concesso questo arduo privilegio
poter toccare le ciglia degli esuli
col solo canto di un incedere essiccato
Tu sei battaglia di note gravi
Come una tigre, una libellula striata
di sole
Come una fiamma di sabbia che s'invola
dal deserto
Ostinato e nervoso
come un oceano d'acque vergini
Arrenditi, volto mio
Vedo il tuo marchio di occhiaie docili
Ecco, proprio così tu ti riveli:
Troppo leggero, troppo disteso
per trascinarti appresso un solco.
[Giovanni Segantini - Ritratto della Signora Torelli, 1885]
Fatoumata Diawara - Wilile