Non so cosa ne pensi in generale la gente, e francamente mi interessa poco, ma a parte le prime pagine introduttive il resto del romanzo mi è sembrato semplicemente meraviglioso.
E dico sul serio, non per fare l'intellettuale estasiato (che poi io d'intellettuale ho giusto il nulla assoluto) . Ho sborrato arcobaleni da quanto mi è piaciuto quel libro.
Volgarità a parte, finito di leggerlo ero talmente ispirato che ho passato tutto il viaggio in treno Torino-Genova a sforzarmi di riflettere sui numerosissimi temi che il romanzo propone, ma siccome dopo la riflessione non riuscivo a verbalizzare più nulla, mi sono limitato a scriverci quattro o cinque versi messi lì, sperando di fermare il senso del mio essere e di farne uscire qualcosa di buono o di almeno vagamente profondo, e son nate 'ste due poesie di cui, come al solito, non vi spiegherò una beata minchia,
Perché? Mapperché non ne ho voglia ovvio...eppoi, detto fra noi, non ne sarei capace, non in poche righe, dato che per spiegare cosa mi ha portato a partorire gli aborti qui sotto dovrei scrivere perlomeno una cinquantina di paragrafi in cui riassumo la trama del libro, i concetti filosofici impiegati, l'esegesi,e un'altra cinquantina in cui vi riporto spezzoni del testo particolari che potrebbero funzionare da chiavi di lettura, e non perché io sia questo gran letterato, ma proprio per il contrario, se mi capite.
Sappiate solo che la merda è l'apice della metafisica, tutto il resto è mistificazione.
Che vor dì? Ecchenneso.
Piero Manzoni - Merda d'artista, 1961
Leggerezza:
Scaviamo negli altri ogni giorno
Poesie
Come
succhiando dai polmoni della terra
Come bambini
nelle culle mute
Mentre
fuggiamo in divoranti passi
La
leggerezza
Sono lontano dalla razza umana:
Sono lontano dalla razza umana
Non mi
interessa del vicino e delle stragi
Delle
bandiere che sfiorite arrancano
Non mi
interessa alzare il pugno nei cortei
O sussurrare
sotto il tetto di una chiesa
Non mi
interessa più celare
Questo mio
fetido odore di morte
Cammino
verso una totale inesperienza
Cammino verso il silenzio così
Come una
rondine sul fianco
d’una nuvola
Portando a
termine il mio compito sacro
L’unica via
che conosco
L’unica
strada che possiedo
Per non
venire ricordato
Felix Mendelsshon Bartholdy - Sinfonia n°3 op. 56 " Scozzese"