Alcuni sono elevati dal loro lignaggio
i versi dei miei poemi sono il mio lignaggio
Nusayb ibn Rabah (m.726)

La vita è come noi
La troviamo - e così la morte
una poesia d'addio?
Perché insistere
Daie-Soko (1809-1163)

Il rimorso non è la prova del crimine, indica solamente un'anima facile da soggiogare.
Donatien-Françoise-Alphonse De Sade

Se le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, la via per Allah passa attraverso di esse
Sheik Mhuammad at-Tàdilì

Le parole che dice chi è felice
son volgare melodia –
ma quelle che chi tace sente dentro
sono meravigliose.
Emily Dickinson

Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Emil Cioran


sabato 31 agosto 2013

Ad carceres a calce revocari

Noticcuiola introduttiva: Sebbene il tono di questo blog sia prevalentemente negativo, voglio precisare che esso non rispecchia assolutamente la mia persona né il mio abituale modo di essere, e costuituisce per lo più una parentesi di sfogo e risoluzione catartica dei numerosi problemi che, dietro ad una prorompente ( speriamo) necessità di vita e conoscenza, si agitano indomiti impedendomi un'esistenza serena e soddisfacente. Vi dico questo nella speranza che il cammino di ascesi interiore che ho deciso di intraprendere nel corso di queste vacanze estive ( che, per inciso, spiega anche le citazioni in calce a questa nota) possa finalmente portare ad una risoluzione dei miei conflitti inconsci, determiando in me una poetica diversa, meno urlante e straziata, e per introdurre l'annuncio che, probabilmente, questo sarà l'ultimo post veramente "melancolico" che leggerete.
Non rimpiango nulla, comunque. Sono pienamente convinto della funzione intrinsecamente rivelatrice del dolore umano, che prima di tutto va accettato ed elaborato per poter sublimare la propria energia psichica verso piani di coscienza più alti e produttivi. Non a caso, in ogni processo di sublimazione esoterica ( dall'alchimia allo yoga), la coscienza iniziatica deve  sempre compiere un viaggio nell'abisso delle pulsioni primigenie prima di potersi innalzare verso la luce ( come l'albedo che sorge dalla putrefatio)...

Precisato brevemente ciò, spero apprezziate quest'ultimo  prodotto e che possiate capire le mie motivazioni.
Grazie per non avermi mai abbandonato....

" Aspiravo a te fin dal primo risveglio delle mia cosienza di vermiciattolo
i miei sogni ti appartenevano tutti quand'ero crisalide
spesso miriadi della mia specie perdono la vita
contro una debole scintilla che tu hai emanato.
Ancora un'ora e la mia povera vita se ne sarà andata:
Ma il mio ultimo sforzo come il mio primo desiderio non avrà
altro intento che di accostarmi alla tua gloria: allora, dopo aver ottenuto 
di captare un tuo raggio, morirò contenta.
Poiché per una volta avrò contemplato nel suo splendore perfetto
la sorgente della bellezza, il calore della vita"

C.G. Jung, La falena al sole, V. p. 88

"Questa via vi conduce alla meta
ma tu, giovine, devi vivere da uomo.
Ascolta il nostro insegnamento: 
sii saldo, paziente, taciturno"

W.A. Mozart, Il flauto magico


Nulla, forse mai nulla potrà confortare questo vertiginoso senso di vuoto che fin dalla nascita pare abbracciarmi e perseguiarmi. Nulla e nessuno, perché nessuno di coloro che mi circondano sembra aver davvero provato un dolore tanto viscerale come il mio.
Vedere il proprio corpo e non riuscire ad indirizzarne il fine, sforzarsi di pensare che ogni cosa migliorerà senza però ottenere alcun risultato concreto...avete idea di cosa voglia dire? Perché è facile di parlare di potere della mente e di forza di volontà quando sì è abituati a relativi e continui successi, ma quando l'abitudine è il fallimento? Non parlo di fallimenti intrinsecamente voluti eh, parlo di sfortune che prescindono dalla volontà del singolo, quelle che perseguitano gli apparentemente eterni mediocri come me, che intralciano sempre qualcuno con il loro fare goffo e disattento, che sono nati meno abili ma vengono linciati come demoni da improvvisati e ben poco qualificati esperti di psicanalisi. Esperti che, tra l'altro, non sembrano avera mai provato l'incontenibili angoscia dell'essere continuamente lasciati indietro...

Fanculo cazzo. Vi odio tutti.
Vi odio perché non capite che l'unico motivo per cui la vostra forza di volontà riesce è perché i vostri mezzi fisici sono come minimo trenta volte superiori ai nostri. Vi odio perché vi permettete di giudicare quando nessuno di voi conosce gli sforzi che ogni dannatissimo giorno noi nevrotici del cazzo dobbiamo fare per smettere di essere dei pesi, delle palle al piede, per diventare forti e non sentirci più messi da parte. Vi odio eppure sono ancora qua, nel mezzo. Completamente e conforevolmente intorpidito, saturo di rabbia sincera contro un corpo che non accenna a migliorare a discapito degli incessanti sforzi della mia anima tormentata.

Ma in fondo è sempre stato così. Per quanto ci provassi sono sempre finito in secondo piano, in seconda fila. Sempre.

Nascondendo le lacrime e stringendo i denti.
Ma sempre.

Sempre, nella speranza che qualcuno potesse guardare con amore la mia essenza, e dirmi finalmente che cosa diavolo sono...

Amen.

 Gaetano Previati - Il sogno, 1912

Essere un nulla senza fondo
senza virtù, senza doni;
 queste aggressioni mostruose
alla mia vita altro non trovo

che un ossequioso disprezzo


Dio mio, per favore...salvami...

Ascolto abbinato:

Pink Floyd - Confortably Numb





lunedì 12 agosto 2013

Aeneadum Genetrix

" I versi del sublime Lucrezio soltanto allora morrano
quando un solo giorno trarrà a rovina la terra"
Ovidio, Amores, I, 15, 23-24
A tutti i nevrotici
I. Hominum divumque voluptas

Ho conosciuto una fugace sofferenza
all'occhio umano poco più
di una ridevole cauzione

Non c'è speranza nell'assenza quest'oggi
nessuna luce in questo giogo
che mi cancella l'attenzione

Non c'è saggezza, nessun canto
soltanto ceneri nel petto
e questo pianto che mi incanta

che senza voce mi  consuma

II. Mavors armipotens regit

Odia la vita!
L'incomprensibile potenza
della sua inferma aridità

Perché ogni cosa grida e mormora
in un respiro elementare e avito
ogni materia è già dispersa

nel mare ingordo che ha inghiottito
chiare speranze sulla nostra pelle
in questa vita che prosciuga fino al vuoto

Nessuna Dea caro Lucrezio
genererà da questa schiuma
nessuna Dea portà piegare il ferro

neanche per te, cantore ardito
che fra gli spettri sei il più fiero
il più grandioso di tutti i poeti

III. Quae religio pedibus subiecta

Ascoltami allora
Dio degli uomini !
Infinito, immortale:

Ricorda il culo di questo Lupis
che nella gioia ti ha voluto accanto
e nella furia ha bestemmiato il tuo nome


William Adolphe Buerau - Nascita di Venere

"Qual beneficio infatti a esseri immortali e beati
potrebbe venire dalla nostra riconoscenza per
cui s'inducano a fare qualcosa a nostro vantaggio?
O quale novità potè dopo tanto allettarli, per 
l'innanzi quieti, a voler mutare la vita di prima?"
 Lucrezio, De rerum natura, V, 165-169

Ascolto abbinato:

Death Cab for Cuties - Trasatlanticism

Io faccio schifo, e tu?

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