Non rimpiango nulla, comunque. Sono pienamente convinto della funzione intrinsecamente rivelatrice del dolore umano, che prima di tutto va accettato ed elaborato per poter sublimare la propria energia psichica verso piani di coscienza più alti e produttivi. Non a caso, in ogni processo di sublimazione esoterica ( dall'alchimia allo yoga), la coscienza iniziatica deve sempre compiere un viaggio nell'abisso delle pulsioni primigenie prima di potersi innalzare verso la luce ( come l'albedo che sorge dalla putrefatio)...
Precisato brevemente ciò, spero apprezziate quest'ultimo prodotto e che possiate capire le mie motivazioni.
Grazie per non avermi mai abbandonato....
" Aspiravo a te fin dal primo risveglio delle mia cosienza di vermiciattolo
i miei sogni ti appartenevano tutti quand'ero crisalide
spesso miriadi della mia specie perdono la vita
contro una debole scintilla che tu hai emanato.
Ancora un'ora e la mia povera vita se ne sarà andata:
Ma il mio ultimo sforzo come il mio primo desiderio non avrà
altro intento che di accostarmi alla tua gloria: allora, dopo aver ottenuto
di captare un tuo raggio, morirò contenta.
Poiché per una volta avrò contemplato nel suo splendore perfetto
la sorgente della bellezza, il calore della vita"
C.G. Jung, La falena al sole, V. p. 88
"Questa via vi conduce alla meta
ma tu, giovine, devi vivere da uomo.
Ascolta il nostro insegnamento:
sii saldo, paziente, taciturno"
W.A. Mozart, Il flauto magico
Nulla, forse mai nulla potrà confortare questo vertiginoso senso di vuoto che fin dalla nascita pare abbracciarmi e perseguiarmi. Nulla e nessuno, perché nessuno di coloro che mi circondano sembra aver davvero provato un dolore tanto viscerale come il mio.
Vedere il proprio corpo e non riuscire ad indirizzarne il fine, sforzarsi di pensare che ogni cosa migliorerà senza però ottenere alcun risultato concreto...avete idea di cosa voglia dire? Perché è facile di parlare di potere della mente e di forza di volontà quando sì è abituati a relativi e continui successi, ma quando l'abitudine è il fallimento? Non parlo di fallimenti intrinsecamente voluti eh, parlo di sfortune che prescindono dalla volontà del singolo, quelle che perseguitano gli apparentemente eterni mediocri come me, che intralciano sempre qualcuno con il loro fare goffo e disattento, che sono nati meno abili ma vengono linciati come demoni da improvvisati e ben poco qualificati esperti di psicanalisi. Esperti che, tra l'altro, non sembrano avera mai provato l'incontenibili angoscia dell'essere continuamente lasciati indietro...
Fanculo cazzo. Vi odio tutti.
Vi odio perché non capite che l'unico motivo per cui la vostra forza di volontà riesce è perché i vostri mezzi fisici sono come minimo trenta volte superiori ai nostri. Vi odio perché vi permettete di giudicare quando nessuno di voi conosce gli sforzi che ogni dannatissimo giorno noi nevrotici del cazzo dobbiamo fare per smettere di essere dei pesi, delle palle al piede, per diventare forti e non sentirci più messi da parte. Vi odio eppure sono ancora qua, nel mezzo. Completamente e conforevolmente intorpidito, saturo di rabbia sincera contro un corpo che non accenna a migliorare a discapito degli incessanti sforzi della mia anima tormentata.
Ma in fondo è sempre stato così. Per quanto ci provassi sono sempre finito in secondo piano, in seconda fila. Sempre.
Nascondendo le lacrime e stringendo i denti.
Ma sempre.
Sempre, nella speranza che qualcuno potesse guardare con amore la mia essenza, e dirmi finalmente che cosa diavolo sono...
Amen.
Gaetano Previati - Il sogno, 1912
Essere un nulla senza fondo
senza virtù, senza doni;
queste aggressioni mostruose
alla mia vita altro non trovo
che un ossequioso disprezzo
Dio mio, per favore...salvami...
Ascolto abbinato:
Pink Floyd - Confortably Numb