Alcuni sono elevati dal loro lignaggio
i versi dei miei poemi sono il mio lignaggio
Nusayb ibn Rabah (m.726)

La vita è come noi
La troviamo - e così la morte
una poesia d'addio?
Perché insistere
Daie-Soko (1809-1163)

Il rimorso non è la prova del crimine, indica solamente un'anima facile da soggiogare.
Donatien-Françoise-Alphonse De Sade

Se le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, la via per Allah passa attraverso di esse
Sheik Mhuammad at-Tàdilì

Le parole che dice chi è felice
son volgare melodia –
ma quelle che chi tace sente dentro
sono meravigliose.
Emily Dickinson

Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Emil Cioran


lunedì 27 aprile 2015

Nessuno mi ascolta.
Mi sento così solo


così inutile e solo
così inutile inutile inutile inutile

PORCODDIOCRESCIFABIOPORCODDIO

Esiste solo l'Amore.
Il problema è che nessuno lo capisce.

giovedì 23 aprile 2015

Una poesia cattiva

" La vita fa schifo
il cane ha il tifo
l'ape fa il nido
l'uccello picchia il becco
gli alberi hanno visto
i boschi cristano"
[J.Kerouac - Ho chiaramente visto]

Questa che seguirà è una poesia cattiva.
Cattiva per tanti motivi.
E' cattiva perché piena di rabbia, cattiva perché scritta di getto e di pancia, cattiva perché volgare e avvelenata, cattiva perché blasfema, di una blasfemia piena d'amore che solo gli idioti possono scambiare per bestemmia.
Questa è la poesia di un ragazzino stanco, inspiegabilmente triste e incazzato con la razza umana.
E' la poesia di un rincoglionito, di un meschino che tenta a tutti i costi di superare se stesso senza ottenere alcun serio risultato.
E' una poesia cattiva, un urlo, un pugno sui coglioni dell'universo.
Una poesia che forse mi porterà via i pochi lettori che ancora mi fanno il favore di stare qui...

Ma chi se ne frega. Io la pubblico lo stesso.


Pieter Bruegel il Vecchio - Trionfo della Morte 

Eppure a me non interessa
Di voi ridicole masse di dementi
Rido di voi dietro al mio velo d’idiozia
Rido di voi come derido l’esistenza
Percio via!
Che questo mondo colga presto la sua fine
Che questa grande civiltà si faccia a pezzi
Nel suo accrescersi
Che queste nostre tradizioni avvizziscano nel fango
Che il nostro cibo sia la merda dei cani
La nostra acqua il piscio lurido dei vecchi
Che finalmente si rivelino le ombre
Ed iniziassimo  pertanto
A non capirci più nulla
Brucino i libri
Le opere antiche
Che siano in pezzi i monumenti ed i ricordi
Che muoiano tutti!
Tutti quanti
Dai presidenti fino all’umile operaio
Che questo odio ci rivolti
Al nostro stesso disgustoso vomito
E che si fotta quel coglione di Dio
Quel poveraccio che è l’essenza del mio incedere
Quel ritardato su nel cielo
Che ha ancora l’anima di amare questo sterco
Si fotta la patria, feticcio inutile
Si fottano i popoli, maree di testicoli
Si fotta il buono e l’uguaglianza
La gioia vivida e la pace perpetua
Si fotta la guerra, la violenza
Ogni più bieca intelligenza che dirige
il dialogo
Si fotta tutto
Urli ogni cosa!
Perché sono uno stupido
E tutti voi siete soltanto degli stupidi
E questa vita è uno strazio che canticchia:
Non m’interessa
Non m’interessa
Non m’interessa


Francesco Guccini - L'avvelenata


Io faccio schifo, e tu?

Io faccio schifo, e tu?

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