Alcuni sono elevati dal loro lignaggio
i versi dei miei poemi sono il mio lignaggio
Nusayb ibn Rabah (m.726)

La vita è come noi
La troviamo - e così la morte
una poesia d'addio?
Perché insistere
Daie-Soko (1809-1163)

Il rimorso non è la prova del crimine, indica solamente un'anima facile da soggiogare.
Donatien-Françoise-Alphonse De Sade

Se le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, la via per Allah passa attraverso di esse
Sheik Mhuammad at-Tàdilì

Le parole che dice chi è felice
son volgare melodia –
ma quelle che chi tace sente dentro
sono meravigliose.
Emily Dickinson

Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Emil Cioran


venerdì 31 ottobre 2014

Tu sei fatto di lacrime

"Così Ovest ed Est possono andare
come gli umani, l'uno all'altro incontro
Uno soltanto è rimasto a rammentare
dell'altro, chissà dove, solo il pianto"
[Yrjo Jyhla - Incontro nel bosco, Kiiratsuli, 1941]

Da molti mesi a questa parte sto dedicando veramente poco tempo alle prefazioni che sono solito inserire in quasi tutti i post pubblicati. Non solo perché sono stanco, emotivamente stanco, ma più che altro perché non ho nulla di interessante da dire se non quelle quattro parole di circostanza che rendono i miei monologhi  molto simili a quelle odiose quarte di copertina appiccicate sul culo dei libri seconda mano o, nei casi peggiori, ad un volgare e schizofrenico brainstorming dai toni grotteschi.

Complessivamente quindi, sono consapevole di offrire un contributo all'ermeneutica affatto privo di corpo.
Sostanzialmente, me ne frego.
L'hypocrite lecteur colpisce ancora...

Non so scrivere, non sono mai stato capace.
Stasera sto di merda, vorrei piangere, piangere e piangere fino a farmi sanguinare il naso.

Come diceva Shakespeare, nel Tito Andronico?

"Tu sei fatto di lacrime,
e nelle lacrime presto si scioglierà la tua vita"

Era l'atto IV se non sbaglio.
E quando Tito si prostra, ombra di se stesso. di fronte ai senatori, cosa chiede?
" Siano le mie lacrime a nutrire questa terra secca"

Per Tito perlomeno, il dolore può nascondere sfumature di vita, di dissoluzione anche,  e di morte.
Io invece sono inerme e vuoto e sto di merda. Fine. 




Edvard Munch - Sera nel corso Karl Jhoann
Passeggiando:

La forza invalida di questi
                     cambiamenti
soltanto un tremito

Ed urlo morbide scintille al vento
con la mia gioia


Vedeste:

Questo dolore che è la corda della vita
questo dolore che c'insegna l'indolenza
la pigrizia
questo dolore, nudità del respiro
questo dolore tutti voi lo rifiutate
altalenando indubbi vespri psicologici
e mi parlate di un affetto mancato
mi ricordate della madre che scontenta
lasciò suo figlio alle carezze dei rifiuti
della ragazza dallo spirito informe
che indugia in letti voluttuosi per fermare
il proprio senso

Mi raccontate queste storie atroci
e dietro un candido cappotto di pelo
porgete livide monete ad adottivi
vagabondi
Ma se vedeste, proprio adesso
il mio cuore!
Come un ascesso di candore e fiamme
di fronte a voi
accanto al vostro dignitoso contengo.
Se lo vedeste, cari amici
cosa fareste per domarmi?
Sorridereste ancora?

Tempus:

In questa satira di gioia confusa
come d'un fragile sostegno
alle mie indomite regole


Destrage - Where things have no colour



giovedì 23 ottobre 2014

Ano hi mita sora

"Ano hi mita sora akaneiro no sora wo nee kimi wa oboete imasu ka
Yakusoku chigiri shoka no kaze ga tsutsumu futari yosotta
[ Il cielo che vedemmo quel giorno, quel cielo rubino: te lo ricordi?
Ci facemmo una promessa, avvolta nella brezza della prima estate 
 prossimi l'uno all'altra]
(SID) - Uso ( libera traduzione) 

Il funerale dei grilli:

Forse
alzassimo la testa e toccassimo
le stelle
mordendoci gli occhi a un solo passo dal cielo
Forse selvaggi, forse muti
attorno ai tendini distesi
di questa notte crivellata dal vento
Mentre godiamo di risposte atoniche
lasciando il fremito dei grilli a canzonarci

Come un velo funebre



Klimt - Danae ( rivisitazione di Milo Manara)
Cielo:

Nessun sonno, nessuna attività
al bacio limpido che vuoto
mi contorna
A questa stanza disadorna di passi
queste ordinate vertigini di blanda
solitudine
Ma perché mai dovrei ostinarmi?
Pestare i piedi ed impegnarmi
a decorare il pavimento di grammatiche
Uscire il capo con la pioggia
abbracciarmi
Serrarmi gli occhi con parole senza forza
e addormentarmi troppo presto
per ascoltarmi crescere

Osserva adesso Padre mio
non è che straccio senza rughe oramai
il cielo

(SID) - Uso
 


giovedì 2 ottobre 2014

Est quadeam flere voluptas


Non sono convinto del risultato di questo lavoro. Non mi dispiace, ma due o tre immagini forse sono un pochettino banali e scontate...però mi fa piacere pubblicarlo, vedrò un po' quei due feedback che mi arrivano e deciderò se cancellare il post o meno.



Guercino - Il pianto di San Pietro, 1650
"Est quadeam flere voluptas
-V'è un certo piacere nel piangere-"
[Ovidio]
 
 
Questo dolore come soffice imbuto
in cui tritare ogni frammento del mio animo
in cui cadere
abbandonati ad uno scivolo
in cui trovarsi accompagnati
dal rozzo greppo di una stridula voce:
 
Tu non sarai mai, giovane uomo
tu non sarai mai libero
 
Ed il suo attento penetrarmi mi invade
mi raschia l'eloquio
mi digerisce come lima impercettibile
sopraffacendo ogni mio sforzo di solerzia
mi dà il sapore del trovare il mio corpo
ogni flessione al mio sognare feroce
 
Mai libero, mai.
 
Ma vorrei avere troncate le braccia
la testa floscia e inletarghita
come un pampano appisolato al sole
Sono infelice io, infelice e colpevole
e la mia nascita carezza il presente
affascinando la mia acredine di esistere
 
Est quadeam flere voluptas
Mai libero, mai.
 
Authr - Beliefs
 

 


Io faccio schifo, e tu?

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