Alcuni sono elevati dal loro lignaggio
i versi dei miei poemi sono il mio lignaggio
Nusayb ibn Rabah (m.726)

La vita è come noi
La troviamo - e così la morte
una poesia d'addio?
Perché insistere
Daie-Soko (1809-1163)

Il rimorso non è la prova del crimine, indica solamente un'anima facile da soggiogare.
Donatien-Françoise-Alphonse De Sade

Se le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, la via per Allah passa attraverso di esse
Sheik Mhuammad at-Tàdilì

Le parole che dice chi è felice
son volgare melodia –
ma quelle che chi tace sente dentro
sono meravigliose.
Emily Dickinson

Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Emil Cioran


sabato 14 dicembre 2013

A Walter Kovacs

Domenica. Un giorno di dicembre. Ore 4:39.
Ho passato la serata a leggere Watchmen, a mangiare yogurt alla frutta ad installare videogiochi che questo computer è troppo debole per reggere. 
Scarsa memoria, scarsa scheda grafica...
Mi piace il mio computer, mi rispecchia.

Ho scritto una poesia, non ho idea di come sia venuta fuori. Sono sdraiato sul mio letto e non faccio che pensare a quanto è bella la mia ragazza, a quanto devo studiare per l'università e a quanto poco devo essere intelligente se la qualità delle mie riflessioni si mantiene sempre sul tono del delirio sconnesso e malinconico.

Poco male, saprò adattarmi.
Tutti i coglioni come me sanno adattarsi. 


A quanto possiamo discernere, l'unico scopo dell'esistenza umana è di accendere una luce nell'oscurità del mero essere

C.G. Jung




E' necessario scavare l'uomo
così profonda la luce
nasconde torbidi reflussi di fango

Scavare l'uomo, ritrovarlo
accarezzare i suoi mostri gelosi
il loro ghigno che ci bracca come un fiume

Scavare l'uomo fino al senso
fin dentro al vuoto degli atomi
l'abisso ctonio di culture ed immagini

Scavare l'uomo, ogni giorno

Ci riflettiamo in costruzioni ogni giorno
di sabbia grigia malmenata 
amalgamata con saliva e sperma

E non ci resta che pregare e credere
ricomponendo il nostro senso alla cieca
la vanità il nostro vassallo, la via!

Così,  avendo amato i nostri sessi per ore
ci addormentiamo fra gli dei del dolce sterco:
gli dei delle fogne che ci abbracciano 

sembrano sazi, felici

Scavare l'uomo e trovare nulla:
è necessario, doveroso.
Guardati negli occhi adesso:

La maschera tua contorta,
slanci fetali, corpi infranti
il solo schianto di un dolore vergine

Osservati e dispera vile uomo
che se il miracolo fra il ghigno selvaggio
e della muta auto-coscienza

un albeggiare insondabile



"Rimango alla luce del fuoco, sudato. Macchia di sangue sul petto, come la mappa di un nuovo, feroce continente. Mi sento puro. Sento un pianeta oscuro girare sotto di me e so quello che sanno i gatti quando urlano come neonati nella notte. Guardo il cielo attraverso il fumo greve di grasso umano e Dio non c'è. Buio, freddo, soffocante, senza fine e noi siamo soli. Viviamo come capita in mancanza di meglio poi escogitiamo giustificazioni, nati dall'oblio, facciamo figli destinati all'inferno come noi. Torniamo nell'oblio. Non c'è altro. [ ...] Questo mondo alla deriva non è plasmato da vaghe entità metafisiche, non è Dio che uccide i suoi figli. Non è il fato che li massacra o il destino che li getta ai cani. Siamo noi. Solo noi. Le strade puzzano di fuoco, il vuoto mi soffia freddo sul cuore trasformando le illusioni in ghiaccio. Frantumandole....Rinasco. Libero di scarabocchiare il mio disegno su questo mondo eticamente vuoto. Sono Rorschach. "
Watchmen, Cap III, pagina 26.




Io faccio schifo, e tu?

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