Alcuni sono elevati dal loro lignaggio
i versi dei miei poemi sono il mio lignaggio
Nusayb ibn Rabah (m.726)

La vita è come noi
La troviamo - e così la morte
una poesia d'addio?
Perché insistere
Daie-Soko (1809-1163)

Il rimorso non è la prova del crimine, indica solamente un'anima facile da soggiogare.
Donatien-Françoise-Alphonse De Sade

Se le creature sono i grandi veli che ci separano dal Creatore, la via per Allah passa attraverso di esse
Sheik Mhuammad at-Tàdilì

Le parole che dice chi è felice
son volgare melodia –
ma quelle che chi tace sente dentro
sono meravigliose.
Emily Dickinson

Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere una marionetta.
Emil Cioran


giovedì 2 maggio 2013

Cazzotroia

"Gli atti insensibili della tua leggerezza
                                                Molti, ma molti.
Sono sospeso qui, uno spaventapasseri per amanti"

Ezra Pound- Omaggio a Sesto Properzio, XI, 1917


Ho un piercing, tre orecchini e tre tatuaggi in incubazione. Ne vado fiero, dannatamente.
Non perché mi piaccia pavoneggiarmi eh, sia chiaro, né tanto meno perché ritenga sia una cosa particolarmente anti- conformista; tutt'altro semmai.
Io ne vado fiero perché questi buchi, queste cicatrici luminose e metalliche, riflettono ed incorniciano la realtà dell'epoca che mi ha... ci ha generati.  Un'epoca ferita, appunto, allucinata e ribelle non in quanto rivelatrice di nuovi valori,  ma come figlia di ben due secoli di estenuanti ribellioni viscerali.
Daniel Pennac rende molto bene questo concetto, quando definisce questa nostro presente come un'età miseramente "disincarnata", suggerendoci così innumerevoli significati ed indefinite possibilità d'interpretazione.

Perché disincarnata? Forse perché priva  del suo antico retaggio ideologico, perché snaturata e spolpata viva della sua consistenza apparentemente universale. Tutti noi, dopotutto, siamo la somma complessiva di un precedente secolo di furore edipico e cannibale che, sull'esempio del buon Freud, ha esaurito  le sue energie nell' evirare e nello spodestare i suoi vecchi padri, per cancellarne lo stampo genetico da qualunque speculazione futura. Una tensione squisitamente parricida, sulla via della quale abbiamo perdute la fisionomia stessa delle idee, la vera forma di una qualunque possibile svolta filosofica.

In poche parole, abbiamo perso consistenza. Siamo frammenti, poco più che rovine su cui, parafrasando Elliot, possiamo soltanto puntellare il nostro esile sforzo di esistere.
Pascoli non scrive per poemi, scrive per frammenti. Un corpus amaro di impressioni divergenti e per nulla univoche; parole murate da atomi maligni ed opachi,  circondate da livelli elettrici desolanti e insalubri.
Ungaretti scrive per frammenti. I cocci aguzzi di Montale sono frammenti che riflettono il sole, un sole accidioso tra l'altro, che non dà vita, né calore, né ristoro.

Paul Delavux - Lo specchio

La nostra epoca è disincarnata perché il dominio delle macchine ci ha condannati ad una senescenza veloce e muta, alla completa anoressia dei valori. 
I nostri corpi sono obesi, ma i nostri spiriti mostrano al mondo la nostra ossatura violenta, il nostro endoscheletro istintivo di iniquità, stupri, dominanze aleatorie e tendenze omicide.
E' di quest'epoca che siamo figli, ci piaccia o no.
Ed i tatuaggi, i piercing o i dilatatori estremi non sono altro che l'espressione più franca e rudimentale di questo disagio che lacera ( letteralmente) la comodità delle nostre case, che rovina le nostre viscere già crudelmente infiammate dalle schifezze dei fast-food e dalle bevande iper-glicemiche. Ma proprio per questo ne vado fiero, cazzotroia

Fiero della mia aberrante deformazione intrinseca, fiero di questa mia inconsapevole auto-mutilazione del'essere. Come mille altri ragazzi, sono fiero di non essere altro che un misero lineamento sul trasognato volto del Tempo, ignorante, tremendamente disattento, bombardato dai mass-media ( e le bombe, si sa, lasciano ferite profonde...bucano...), annullato nella mia identità.
Con questi anfibi scritti col bianchetto, le maglie tremende ed i jeans strappati con le forbici.
Con il fumetto di Lanterna Verde vicino allo Zibaldone, il Vangelo vicino ai videogiochi, un cd di Rachmaninov vicino ai fottutissimi Slipknot...

Io sono fiero di essere tutto questo. Un'interminabile alternarsi di austero vuoto.
Che lo si neghi o no, che lo si accetti o si rifiuti, io sono una molecola di questo tutto sgangherato, ed anche tu, che per la strada mi guardi storto, sei una parte completa di questa mia eterna frustrazione.


" Il numero di tizi con barba di tre giorni a quella cena di quarantenni! Strana epoca, però, la meno movimentata che ci sia, assicuratori, avvocati d'affari, banchieri, esperti di comunicazione, informatici, operatori di borsa, tutti stipendiati da un mondo virtuale, tutti sovrappeso, sedentari da sfondare il pavimento, il cervello zeppo di gergo aziendale, ma tutti con facce da avventurieri, reduci da chissà quale spedizione, appena tornati dal Ténéré o scesi dall'Annapurna, come minimo. Il perizoma svolge lo stesso ruolo per la giovane signora N.: più virtuosa, ci metterei la mano sul fuoco, della compianta Zia Noémie. In sostanza, la moda per antifrasi.  Quanto ai figli, questi piccoli tatuati, questi piccoli  portatori di piercing, sono, nel senso letterale del termine, segnati da quest'epoca disincarnata"

Daniel Pennac- Storia di un corpo, 2012



Ascolto abbinato:

Tristam - Shine


Io faccio schifo, e tu?

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